Il Fondatore – Cuccurullo “Doriano”
Inizio il Karate nel 1970 a Gallarate con il maestro Giuseppe Beghetto, persona squisita e grande maestro.
La passione è tanta anche se è un sacrificio andare ad allenarmi. All’epoca abitavo a Cerro Maggiore e quando c’erano i soldi andavo a Gallarate in treno, quando non c’erano in bicicletta.
Apre una palestra di Karate a Legnano. Seppur a malincuore, dopo circa un anno, “abbandono” il mio maestro. La palestra di Legnano è la “Yamato Damaschii” dove insegna Ennio Falsoni, grande maestro con un carisma eccezionale.Sotto la sua guida scopro l’aspetto “meno nobile” del karate: quello agonistico. Entro a far parte del Gruppo Agonisti e qui trovo due ragazzi che condividono appieno le mie vedute. Nasce un’amicizia naturale e spontanea che ancora oggi ci unisce: Enzo Sormani e Andrea Ferrario.
Andrea Ferrario è il precursore della nostra carriera Agonistica. Diventa il primo Campione Italiano della Società nel Kumite (combattimento). Enzo Sormani eccelle invece nel Kata (forme) anche se “dice la sua” nel Kumite.
Io prediligo il Kumite e aspetto. So che arriverò il mio momento. E il momento arriva. Qualificazione sociale di Kumite. I primi tre partecipano alla Coppa del Mondo Sankukai che si terrà nel giungno 1976 a Nizza. Vinco il torneo nella mia categoria, 60 kg; Si qualificano anche Sormani e Ferrario: andiamo a Nizza!
Mi classifico al primo posto, Andrea al terzo, Enzo è secondo nel Kata.
Sempre nel 1976 noi tre vinciamo il campionato italiano di Kata a squadre con un magistrale Chinte.
Vinco il campionato interstile al Palalido di Milano; secondo Sormani Enzo.
Vinco gli italiani a Viareggio.
Nel 1977 vinco il campionato italiano Cinture Nere, terzo Ferrario Andrea.
Siamo all’apice della carriera, ma… c’è un “ma”. In noi comincia a nascere la voglia di avere una nostra palestra. Siamo vicini alla realizzazione del nostro progetto quando lo vengono a sapere in società. Non vogliono sentire le nostre ragioni, non ci lasciano nemmeno giustificare e il verdetto è: espulsione immediata. Siamo diventati dei concorrenti, dal punto di vista sportivo e anche economico, secondo noi l’aspetto economico era senza dubbio quello che più li infastidiva. Io e Enzo ce ne andiamo, purtroppo per disguidi Andrea non ci segue. Lasciamo la FIAM (fed. italiana arti marziali) e decidiamo di entrare nella FIKDA (fed. italiana Karate e discipline associate), federazione riconosciuta dal CONI. Davanti alla commissione presieduta dai maestri Shirai, De Michelis e Fugazza ci viene riconosciuto il grado. E’ fatta.
Per 40 anni ho guidato la Società con passione allenando tanti atleti ma soprattutto incontrando molte persone ognuno con la propria storia e le proprie aspettative che spero di essere riuscito a non disattendere. Ho visto letteralmente crescere molti bambini – oggi sono uomini – (qualcuno di essi oggi ripercorre i miei stessi passi) – alcuni come me sono diventati anziani. Con tutti sono riuscito ad allacciare e mantenere rapporti di stima ed in alcuni casi di amicizia. Ho deciso così, nell’anno del 40esimo anniversario dalla fondazione, di lasciare il testimone e la guida della Società a Carlo Panizzi ed a un giovane gruppo di allievi e tecnici, certo che gli stessi sapranno perpetuare – se non migliorare – per almeno altri 40 anni – quanto di buono fatto sino ad oggi.